Ho provato due tipi di pasta Massimo Zero: cosa ne penso?
Con la fase2 alle porte, ci risulta sempre più difficile rimanere a casa e organizzare al meglio le nostre cose. In questi giorni così particolari ho voluto provare due nuovi tipi di pasta della marca Massimo Zero (ormai sono una addicted). Questa volta vi parlo delle penne rigate e dei Risoni.
Le penne rigate Massimo Zero
Partiamo dalle penne rigate. Non ho mai avuto un “feeling” particolare con le penne rigate. Ricordo che, quando ero piccola, mia mamma si ostinava a comprarle (Schar, Veneziane ecc) ma io nulla, non ne volevo sapere. Con il tempo ho imparato, però, che bisogna scoprire nuove cose così come in questa quarantena ho riscoperto le melanzane!
Ma, veniamo a noi. Le penne rigate della Massimo Zero sono davvero buone. La cottura è di circa 6 minuti ma io vi consiglio sempre di togliere dal fuoco quando è un po’ al dente perchè la pasta senza glutine risulta molto spesso scotta. Facendo così potete continuare la cottura in padella con il vostro condimento.
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Cottura buona, consistenza anche e devo dire che mi ha lasciata molto soddisfatta. Non è come le altre marche (dove si sente molto il mais) ma le farine sono bilanciate tra loro. Voto: 10/10
I Risoni di Massimo Zero
Passiamo ora ai risoni. Li ricordate? Quando ero piccola amavo questa pasta (insieme alle stelline). Non ho più trovato nè la marca che da piccola mia mamma comprava nè dei risoni buoni come quelli. Ma devo ricredermi sui risoni di Massimo Zero.
Li abbiamo cucinati (il plurale è d’obbligo) com’è giusto che sia: una pastina. Mia mamma ha solo aggiunto qualche ingrediente segreto dei suoi ma, alla fine, sembrava quasi un risotto.
In questo caso, vi consiglio di seguire il tempo di cottura indicato. La pasta è davvero buona e si merita un bel voto 10/10 !
