Stampato il primo gelato 3D tutto italiano: ecco il prototipo.
Ancora una volta la tecnologia ed il cibo si incontrano; l’ultima notizia riguarda proprio il gelato, ma non quello “vero”. Dal progetto di una giovane imprenditrice milanese è nato il gelato 3D.
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GELATO 3D: IL PROTOTIPO MADE IN ITALY
Vi sembrerà assurdo, ma ad oggi Selene Biffi ( l’imprenditrice milanese), con le sue idee super geniali, è riuscita a realizzare qualcosa che forse pensavamo lontano. Insieme al suo team è stato riprodotto il primo gelato tutto made in Italy; ad annunciarlo è stata proprio lei, Selene, attraverso un post Facebook.
«L’idea è nata in modo relativamente semplice», racconta l’imprenditrice a StartupItalia. «Lavoravo ancora in Somalia e, come sono solita fare, ogni due anni mi dedico a un progetto personale. L’anno scorso mi sono decisa di voler realizzare qualcosa inerente alla stampa 3D e, nello specifico, applicarla al riciclo della plastica. Ma le spese iniziali, che copro sempre personalmente in ogni nuovo progetto, erano troppo onerose. Per questo, ho cercato un’idea meno costosa, sempre relativa alla stampa 3D, come quelle ad uso alimentare».
Ormai le stampanti 3D stanno facendo passi da gigante, ma fino ad oggi mai nessuno aveva pensato alla riproduzione di alimenti poco solidi. Selene ha voluto dunque cimentarsi in un’esperienza del tutto diversa dalle altre, concentrandosi sul gelato.
Realizzare un gelato in 3D non è affatto semplice, le tempistiche e le abilità richieste sono elevate; se ci pensate bene la lavorazione di esso avviene a temperature e modalità differenti, inoltre non vi sono ad oggi ulteriori prototipi a cui aspirarsi.
Entrando più nel dettaglio, possiamo spiegarvi come funziona questa stampante: viene inserito al suo interno un tipo di latte, insieme alla panna e vengono lavorati gli ingredienti a temperature diverse; una volta fatto, il composto raggiunge un ambiente refrigerato all’interno del quale invia la richiesta di stampa ( preceduta dalla scelta della forma – classica, stella etc.). Una volta concluso il processo viene mandato in stampa e modellato.
Un vero è proprio esperimento preceduto da ben 12 tentativi, racconta Selene. Inoltre, non vi sono vincoli di prodotto, poichè sarà possibile realizzare qualsiasi variante si desideri, anche indirizzata agli intolleranti.
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Via: tgcom24 / thefoomakers