Qualche settimana fa abbiamo affrontato il tema del biologico, approfondendo alcune delle motivazioni che spingano a preferirlo rispetto ad altri prodotti. Quest’oggi proseguiamo su questa linea parlando di gelati, peraltro con un tempismo perfetto: quale migliore occasione se non la piena estate?
Il gelato è un alimento “versatile”: alcuni lo gradiscono tutto l’anno, altri lo associano alla sola stagione estiva o, quantomeno, ai periodi più caldi.
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La domanda sorge spontanea: quando si è impossibilitati nel mangiare quello artigianale, quale gelato possiamo scegliere? Le proposte sono parecchie, causa (o merito?) di un marketing sempre più insistente: i brand conosciuti associano il gelato ai loro prodotti vincenti, collegandoli ai biscotti più famosi o, come visto di recente, anche alla Nutella.
Insomma, la varietà non manca affatto – e non mi riferisco soltanto ai gusti quanto anche alle fasce di prezzo.
Di recente ho scoperto Cold gelati, artefice di un prodotto pensato per tutti.
COLD GELATI: LA QUALITÁ PER TUTTI
La ricetta fù conservata in una vecchia cassettiera della cascina di Ettore. Tanti anni dopo, la stessa, è stata ritrovata da alcuni imprenditori locali e, da lì, nascque l’idea di portare avanti questa storia.
Nasce Cold Gelati, una piccola azienda che ha saputo coltivare i prodotti locali inserendosi in gran parte della filiera distributiva, sia in Italia che all’estero.
Cold Gelati è attenta ai dettagli e si affida ad esperti / professionisti per produrre i migliori gusti e sapori della tradizione.
INGREDIENTI
- 2 uova
- 250ml di latte
- 25 g di burro fuso
- 30/40g di zucchero o un pizzico di sale
- 150g di farina "00"
- Burro per ungere la padella
- DECORAZIONE:
- Zucchero a velo
- Gelato
- Nutella
ISTRUZIONI
Per prima cosa lasciate sciogliere il burro all’interno di un pentolino. Munitevi di una scodella nella quale andrete a rompere le uova e, successivamente sbattetele fino a renderle spumose. A quel punto potete procedere con l’aggiunta di latte e burro fuso.
Incorporate all’impasto lo zucchero e la farina setacciata. E’ importante setacciare sempre le farine affinché non si formino grumi fastidiosi.
Una volta preparato l’impasto ricopritelo con una velina per alimenti e riponetelo in frigo per almeno 30 minuti. Trascorso il tempo necessario, prendete una padella antiaderente e portatela sul fuoco. Cospargete un piccolo pezzo di burro e versate l’impasto a più riprese.
Per creare il cerchio inclinate la padella facendo sì che il liquido si sparga.
Lasciate cuocere finché non vedrete i bordi sollevarsi dopodiché, girate la Crêpes lasciando cuocere entrambi i lati.
Effettuate lo stesso procedimento con ogni singola Crêpes e, una volta cotte, farcitele con la nutella ed il gelato.
N.B. Lo zucchero nell’impasto può essere omesso o, eventualmente, sostituito da un pizzico di sale.
TUTTI I BENEFICI DEL BIOLOGICO
Di per sè, il termine “agricoltura biologica” indica un tipo di agricoltura fatta utilizzando sostanze naturali e quindi con ciò presente in natura. In modo da proteggere le risorse naturali, in particolare suolo, acqua earia. É una tipologia di coltivazione che fa bene all’ambiente e aiuta a proteggere i suoli riducendo l’erosione inoltre, l’utilizzo di prodotti vegetali e animali biologici rende il suolo inattaccabile da sostanze chimiche e, infine, si sta rivelando un grande aiuto anche per quanto riguarda la salvaguardia della biodiversità.
Uno degli assiomi legati al biologico è che abbia effetti benefici sul nostro corpo, ma rimane pur sempre una scelta dei singoli. Quello che è importante comprendere e su cui è necessario informarsi, è la cosiddetta filiera di produzione: in altre parole, per semplificare, dobbiamo capire quali siano i passaggi effettuati prima di arrivare al consumatore.
Tra i benefici è nota la presenza di ferro, vitamina C, antiossidanti e calcio.
Tra le differenze tra BIO e non BIO c’è proprio questa: nella prima vi è una lavorazione fatta con pesticidi (prodotti per la difesa delle piante) e concimi di origine naturale mentre, nel NON-BIO si possono usare anche pesticidi e concimi di sintesi chimica. Questi ultimi sono in genere piú dannosi per l’ambiente e per la salute del lavoratore che li applica.